Negozio all'asta Roma (RM) Via Crosia 21
Quota pari a 1/1 del diritto di piena proprietà su locale commerciale sito in Roma, Via Crosia n. 21, piano terra, composto da unico locale di forma rettangolare regolare con ambienti separati da interpareti in vetro, un servizio igienico separato per uomini e donne con antibagno e un piccolo locale server, per complessivi mq. 215,00 di superficie lorda. E’ presente una scala di cemento armato di collegamento al locale cantina sottostante sub 504, l’accesso al piano S1 dovrà essere chiuso attraverso la realizzazione di un solaio a cura e spese dell’aggiudicatario.Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio 964, particella 331, sub 503, zona cens. 5, categoria C/1, classe 3, consistenza mq. 167,00, superficie catastale mq. 192,00, rendita € 4.528,04, piano terra.Confina con distacco su Via Appia Nuova, distacco su Via Crosia, distacco su area scoperta comune, salvo altri.L’immobile non risulta regolare per la legge n. 47/1985. Dalla complessiva documentazione visionata, il perito ritiene che la costruzione dell’edificio di cui l’immobile è parte non sia stata realizzata in data antecedente al 1967. L’edificio di cui l’immobile fa parte è stato realizzato in forza di progetto approvato in data 4/08/1967 e licenza edilizia n. 945 del 10/07/1972 (protocollo n. 58351/65). Per la realizzazione in difformità da quanto assentito dall’elaborato grafico di progetto approvato, risulta successivamente presentata domanda di concessione in sanatoria protocollo n. 87/58466. Riguardo il cambio di destinazione da locale deposito/magazzino a locale commerciale, il perito evidenzia come la situazione urbanistica non sia chiara e permanga l’incertezza della variazione: alla domanda di accesso agli atti effettuata presso il Municipio VII, non risultano pratiche urbanistiche per il cambio di destinazione d’uso; nella domanda di concessione in sanatoria, viene indicata la destinazione “commerciale” per mq. 175,76 salvo poi indicare la categoria catastale C/2 (locali deposito/magazzino); nell’elaborato grafico il piano terra viene indicato come magazzino, come pure nell’atto notorio sottoscritto dall’allora proprietario; nella perizia giurata del 17/12/1993, il locale è indicato come “un magazzino a destinazione commerciale”, riportando nella tabella delle superfici “piano terra Magazzino/comm.”; nel 2008 viene presentata variazione catastale per cambio di destinazione d’uso da C/2 a C/1, con soppressione del sub 1 e creazione del sub 503; nella scheda istruttoria del 26/03/2015, infine, il tecnico, salvo indicare epoca dell’abuso e superfici corrette, precisa “si è quindi imputata la sola superficie in ampliamento pari a mq. 3,56 e relativo volume, oltre a variare la destinazione d’uso in “altre attività”. Non risulta rilasciato certificato di agibilità.Lo stato dei luoghi non corrisponde alla planimetria catastale per alcune lievi difformità: piccole porzioni di tramezzature per diversa distribuzione interna degli spazi e per la creazione dei locali ufficio; realizzazione di un servizio igienico; realizzazione di piccolo locale per l’alloggiamento dei server. Per regolarizzare lo stato dei luoghi andrà presentata una CILA in sanatoria.Dell’incertezza circa la variazione di destinazione d’uso, dell’eventuale conguaglio per il rilascio della concessione, degli oneri per la regolarizzazione catastale e del costo degli interventi necessari a chiudere l’accesso alla cantina sottostante, si è tenuto conto nella determinazione del prezzo di stima.Formalità pregiudizievoli non cancellabili con il decreto di trasferimento: atto d’obbligo trascritto a Roma – Servizio di Pubblicità Immobiliare di Roma 3, il 28/03/1968, ai nn. 19991/30667, che destina permanentemente a parcheggio una superficie di mq. 110 nonché che destina permanentemente a giardino gli spazi di distacco del fabbricato, secondo quanto richiesto dal Comune di Roma.Stato di occupazione: libero.In ragione della natura del bene e delle caratteristiche del soggetto esecutato, il trasferimento potrà essere soggetto a IVA. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti.